Introduzione
La Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia, nota anche come la Convention de New-York, rappresenta un pilastro fondamentale nell'evoluzione dei diritti riconosciuti a ogni bambino. Adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, questa convenzione mira a conciliare le diverse concezioni nazionali dei diritti dell'infanzia, conferendo al bambino lo status di soggetto di diritto attivo.
Scopo e Diritti
La CIDE si articola in due categorie di diritti: quelli umani senza distinzione d'età e quelli specifici per i bambini sotto i 18 anni. Tra i primi rientrano il diritto alla libertà di pensiero, di espressione e il diritto alla non-discriminazione. La seconda categoria comprende il diritto all'interesse superiore del bambino, il diritto di essere ascoltato nelle procedure che lo riguardano, il diritto all'istruzione e al tempo libero, e il diritto di non essere arruolato in conflitti armati prima dei 15 anni.
Importanza della Famiglia
La Convention de New-York sottolinea l'importanza della famiglia come unità fondamentale della società, riconoscendo che l'ambiente familiare contribuisce alla crescita e al benessere di ogni membro, in particolare dei bambini. La convenzione promuove il mantenimento del bambino, per quanto possibile, nel suo contesto familiare.
Ruolo dei Genitori e Responsabilità
I genitori hanno una responsabilità comune nell'educazione del bambino, guidati dall'interesse superiore di quest'ultimo. In caso di necessità di allontanare il bambino dalla famiglia, lo Stato deve preservare i contatti tra il bambino e la sua famiglia, garantendo al bambino temporaneamente o permanentemente privato del suo ambiente familiare una protezione e assistenza speciali.
Applicabilità della CIDE in Francia
In Francia, la questione dell'applicabilità della CIDE ha suscitato divergenze tra il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione. Il Consiglio di Stato ha operato una distinzione tra gli articoli che hanno effetto solo sugli Stati e quelli con effetto diretto nel diritto interno, come l'articolo 16 che afferma che nessun bambino deve essere oggetto di intrusioni arbitrarie o illegali nella sua vita privata.
Posizioni del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto l'applicabilità diretta di alcune disposizioni della CIDE, come l'articolo 3 § 1 che sottolinea l'importanza dell'interesse superiore del bambino nelle decisioni che lo riguardano. D'altra parte, la Corte di Cassazione, fino al 2005, riteneva che le disposizioni della CIDE non creassero obblighi diretti per gli Stati e non potessero essere invocate direttamente nelle giurisdizioni interne.
Evoluzione delle Posizioni
Tuttavia, nel 2005, la Corte di Cassazione ha riconosciuto l'applicabilità diretta di due disposizioni della CIDE, gli articoli 3 § 1 e 12 § 2, sottolineando che l'interesse superiore del bambino deve essere una considerazione primordiale in tutte le decisioni che lo coinvolgono.
Utilizzo della CIDE in Francia
Il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione decidono caso per caso quali disposizioni della CIDE possono essere di applicazione diretta. Secondo il rapporto del Difensore dei diritti al Comitato dei diritti del fanciullo delle Nazioni Unite del luglio 2020, solo sei degli 54 articoli della CIDE fanno l'oggetto di un consenso tra il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione per quanto riguarda l'effetto diretto.
Conclusioni
In conclusione, la Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia rappresenta un pilastro essenziale per garantire i diritti dei bambini. La sua applicabilità in Francia ha suscitato dibattiti e evoluzioni nel tempo, con il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione che decidono progressivamente quali disposizioni possono essere invocate direttamente nelle giurisdizioni interne. La promozione dell'interesse superiore del bambino rimane al centro di questa convenzione, sottolineando l'importanza di preservare il benessere e lo sviluppo armonioso di ogni bambino.